Nato nel 2011, il “Bar…ella”, aperto e gestito in collaborazione con i ragazzi del Faro nel giardino di fronte alla sede centrale di via Bessi da giugno a settembre, è un progetto di autonomia lavorativa che ha visto protagonisti un gruppo di ragazzi diversamente abili.
“Bar…ella” rappresenta un’azione concreta di sviluppo e potenziamento dell’inclusione sociale, attraverso la formazione, il lavoro e l’autonomia, con lo scopo di fornire mediazione nell’inserimento lavorativo e nell’autorealizzazione personale e professionale.
Il progetto offre ai soggetti diversamente abili gli strumenti necessari per promuovere l’indipendenza personale e sociale, finalizzata alla formazione per un eventuale inserimento e/o reinserimento lavorativo attraverso un percorso individuale di recupero rispondente alle loro capacità fisiche e psichiche, alle loro risorse personali e alla loro acquisizione di modalità lavorative anche all’interno di un gruppo.
«Abbiamo visto Sara – racconta la sorella di una dipendente/utente del “Bar…ella” – in un contesto totalmente nuovo rispetto alle sue solite attività ricreative. E con sorpresa ci siamo trovati a vederla a suo agio nell’interazione con il gruppo e in un ruolo di responsabilità che le è stato assegnato e insegnato dagli operatori e dai volontari che l’hanno seguita. Sara ha vissuto questa esperienza molto seriamente e con molta voglia di fare. Sicuramente ha sentito anche la responsabilità di dover eseguire bene i compiti attribuiteli perché erano coinvolte altre persone al di fuori della sua cerchia familiare. Persone a lei inizialmente sconosciuti a cui doveva e voleva dimostrare di essere capace di servire un caffè e di restituire correttamente il resto ai clienti. È stato un bellissimo percorso e mi auguro si possa ripetere».
In questi anni sono ruotati intorno al “Bar…ella” oltre 30 utenti. E dal 2013 hanno dato un contribuito alla gestione anche i ragazzi di “Questa casa non è un albergo”. Un progetto rivolto a minori con difficoltà scolastiche, socio-relazionali e comportamentali. E le risposte straordinarie della comunità non sono tardate ad arrivare.
Il “Bar…ella” è un progetto d’eccellenza anche per questo: la comunità vede e vive un determinato contesto al netto di “muri mentali” o riserve di sorta. La comunità di Scandicci, attraverso questo progetto, ha capito che ogni singola persona ha un potenziale nascosto straordinario, che deve solo essere coltivato per emergere.
«Il “Bar…ella” – racconta la volontaria Sara Sarchielli – è un progetto fondamentale per questo territorio. È nato tanti anni fa, quando all’interno del gruppo ricreativo della P.A. Humanitas decidemmo di organizzare qualcosa di stimolante e ricreativo per i ragazzi del posto. Iniziammo così ad organizzare, ogni martedì sera, gli aperi-cena. Il nome “Bar…ella” lo abbiamo pensato per unire l’attività del bar con quella del sostegno ai disabili. Originariamente era aperto solo di pomeriggio e il martedì sera, da giugno a settembre, ed era gestito solo dai volontari della nostra Associazione. Il chiosco andava bene e i nostri clienti ci chiesero di tenere aperto tutto il giorno. Da soli non ce la facevamo però. Allora pensammo di chiedere supporto alla Coop Barberi, specializzata da anni nel sostegno a persone con disabilità. Hanno così coinvolto i loro utenti nel progetto. Grazie a loro riuscivamo a tenere aperto tutto il giorno. E il “Bar…ella”, in poco tempo, è diventato il progetto di inclusione lavorativa che tutti hanno poi imparato ad apprezzare».