La Direzione dell’Ospedale Meyer, in merito al caso del medico radiologo in servizio che ha contratto il morbillo, ha già preso i primi provvedimenti a tutela sia dei bambini che sono potenzialmente entrati in contatto con la dottoressa nel periodo di incubazione della malattia che degli operatori.
Subito dopo la notifica da parte della Asl, la Direzione sanitaria del Meyer ha estratto l’elenco dei bambini che sono entrati in contatto dalla dottoressa nel periodo di incubazione: questa mattina il documento sarà inviato all’ufficio di igiene pubblica della Asl per le opportune misure di prevenzione.
La Direzione sta inoltre vagliando il personale che ha avuto contatti con la dottoressa nei giorni di incubazione della malattia: secondo una prima stima, ancora da definire, si tratterebbe di una ventina di operatori, tra medici e infermieri. Sarà ora necessario verificare quanti di loro siano coperti sotto il profilo immunologico, sia perché già vaccinati, o perché hanno già contratto la malattia.
Il Meyer ha già attivato, secondo quanto riporta una nota sampa, a partire dallo scorso gennaio, un programma di prevenzione del morbillo con la ricerca attiva dell’immunità per il personale che effettua controlli periodici presso il medico del lavoro del Meyer. Per coloro che risultano non coperti, viene consigliata la vaccinazione. Inoltre è al vaglio una proposta per attivare un’indagine a tappeto su tutto il personale dell’Ospedale attraverso analisi del sangue.
Dall’inizio dell’anno, il Meyer ha curato sette bambini con morbillo: per quattro di loro è stato necessario il ricovero.
“In considerazione del fatto che il nostro è un Ospedale pediatrico e della recente diminuzione della copertura vaccinale dei bambini – spiega Alberto Zanobini, Direttore Generale del Meyer – stiamo studiando una policy per gli operatori del nostro Ospedale che orienta con forza alla vaccinazione”.