Fonte: www.redattoresociale.it
L’ospedale psichiatrico giudiziario, rimasto senza internati da martedì scorso, è stato superato anche grazie a un investimento regionale di 7 milioni per dismettere molti pazienti
Sette milioni di euro per dismettere molti pazienti dall’Opg verso strutture alternative. E’ quanto investito dalla Regione Toscana per arrivare al superamento dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo, rimasto senza internati da martedì scorso. “La chiusura dell’Opg di Montelupo è un fatto epocale – ha detto l’assessore regionale al welfare Stefania Saccardi – Voglio prima di tutto ringraziare tutti coloro che in questi anni con il loro lavoro instancabile hanno contribuito in maniera determinante al raggiungimento di questo importante obiettivo, al quale siamo arrivati, voglio sottolinearlo, grazie alla professionalità e alla costante integrazione dell’opera di tutti coloro che sono presenti qui stamani. Si apre ora un’altra fase, che vede i pazienti che via via sono stati dimessi dall’Opg accolti nella Rems, in comunità, appartamenti, o con altre soluzioni terapeutiche individuali; e Villa Ambrogiana libera per destinazioni che possano valorizzarla al meglio”.
“La chiusura dell’Opg di Montelupo Fiorentino – ha detto Franco Corleone, commissario per la chiusura degli Opg – prefigura la conclusione della riforma che ha previsto la chiusura del manicomio criminale in Italia. Una storia lunga, che si chiude felicemente. Si tratta di un’autentica rivoluzione, che mette l’Italia all’avanguardia in Europa e nel mondo, e conclude il processo iniziato con la Legge Basaglia. In Toscana la riforma si concluderà con l’apertura nei prossimi mesi della Rems di Empoli, che si affiancherà a quella già aperta a Volterra. Le Rems presenti e le strutture intermedie consentiranno di rispondere adeguatamente alle richieste da parte della magistratura. È auspicabile – aggiunge Corleone – che la magistratura di cognizione applichi la legge 81/2014 utilizzando per le misure di sicurezza provvisorie le varie tipologie di strutture e non solo le Rems. Finalmente la Villa dell’Ambrogiana tornerà a un uso culturale pubblico e potrà essere annoverata nel patrimonio delle Ville Medicee tutelato dall’Unesco”.
Il programma di superamento dell’Opg, che era stato definito dalla Regione con una delibera del 25 maggio 2015 e approvato dal Ministero nel luglio 2015, ha previsto come intervento prioritario la presa in carico dei pazienti da parte dei servizi sanitari delle Asl competenti territorialmente. Le aziende hanno contribuito in maniera determinante alla chiusura dell’Opg con appositi progetti terapeutico riabilitativi individuali che hanno permesso di seguire percorsi alternativi all’Opg, dimettendo tutti coloro che potevano tornare sul territorio (in comunità terapeutica, in gruppi appartamento, alcuni al proprio domicilio).
Il programma regionale di superamento prevede la realizzazione di una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) definitiva nell’area ospedaliera di Volterra, organizzata in moduli per intensità assistenziale. La scelta della Rems definitiva per due moduli da 20 posti per un totale di 40 posti prevista a Volterra sarà necessariamente valutata con l’apertura della Rems a Empoli. Attualmente è attiva una Rems provvisoria, sempre nell’area ospedaliera di Volterra, per complessivi 34 posti letto, organizzati in due moduli. La Rems è stata attivata in tempi stretti grazie all’azienda sanitaria Toscana nord ovest, che è stata capace di rispondere a un’esigenza regionale pressante. Su tutto il territorio regionale ci sono inoltre strutture terapeutiche riabilitative cosiddette intermedie (complessivamente 48 posti letto dislocati in sei strutture), nelle quali le caratteristiche assistenziali e di sicurezza sono rafforzate così da permettere l’accoglienza di pazienti che non hanno misure di sicurezza detentive ma che necessitano di attenzione particolare.
Trattandosi di struttura penitenziaria, Montelupo potrà essere chiuso con procedimento del Ministero della giustizia solo dopo che anche l’amministrazione penitenziaria avrà provveduto a effettuare i trasferimenti delle persone di sua competenza: ad oggi c’è un detenuto che risiede a Montelupo, più altri che vanno a Montelupo da Sollicciano, come inserimento lavorativo, per lavorare a liberare l’edificio. Quanto alla destinazione futura di Villa Ambrogiana, nel giugno 2016 era stato approvato un protocollo di intesa tra Ministero della giustizia, Regione Toscana, Agenzia del demanio e Comune di Montelupo. Pochi giorni fa si è tenuto il primo incontro del gruppo di lavoro che dovrà definire il futuro, la destinazione e la valorizzazione della struttura. Un incontro preliminare, in cui ancora non si è parlato di destinazione. Il prossimo incontro è fissato per la fine di febbraio.