Correva l’anno 1966. Il mese era quello di novembre, al suo quarto giorno. Una data che rimarrà impressa nella mente e nei cuori di tutti i fiorentini. E non solo.
Stava piovendo tanto in quel periodo. Era un crescendo spaventoso. Un’ondata eccezionale e incontrollabile di maltempo che, quel maledetto venerdì di 50 anni fa, fece straripare rovinosamente il fiume Arno. Fu il dramma. Un disastro inenarrabile. Le case, la tranquillità e i sogni dei fiorentini furono spazzati via dalla furia maestosa delle acque.
Fu uno degli eventi alluvionali più tragici e più devastanti accaduti in Italia. Un evento calamitoso che non colpì solo il centro storico del capoluogo toscano. La potenza di quel fiume impazzito sommerse d’acqua e di paura l’intero Bacino idrografico dell’Arno, sia a monte sia a valle della città.
Ma furono sommersi dalle acque anche diversi quartieri periferici della città, svariati centri del Casentino e del Valdarno, del Mugello, oltre ai comuni periferici di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera.
Le campagne rimasero allagate per giorni. Molti comuni erano isolati. Molti toscani e tantissimi italiani decisero di reagire.
Anche la P. A. Humanitas di Scandicci intervenne con tutti i suoi uomini e con tutte le sue forze, insieme a migliaia di altri volontari.
Fu un’esperienza tragica, che fece comprendere, ancora una volta e chiaramente l’importanza imprescindibile della prevenzione. Per questo motivo, la campagna “Io Non Rischio” della P. A. Humanitas di quest’anno si è concentrata sulla diffusione delle buone pratiche da attuare in caso di eventi alluvionali.
E per lo stesso motivo, sabato scorso, otto volontari della nostra Associazione insieme ai volontari e alla volontarie delle altre associazioni della Provincia, hanno preso parte all’esercitazione programmata dal “Servizio di Piena ” della Città metropolitana in occasione dei 50 anni dell’alluvione.